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Amici di famiglia parte 6


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
15.09.2014    |    32.682    |    10 9.4
"Quel racconto mi sembrava davvero inverosimile ma la bravura del mio amico Luca nel succhiare il cazzo mi era stata dimostrata a più riprese..."
Ero rimasto anche io sconvolto dal racconto del mio amico Luca che aveva scoperto come il fratello fosse solito avere incontri sessuale con il padre e con il fratello e questo, pur scuotendo il mio animo, aveva destato una certa eccitazione facendo tornare duro il mio cazzo.

Chiesi di proseguire nella narrazione dei fatti accarezzando il mio pisello e trovando piacere da quella situazione insolita ed eccitante.

Luca mi raccontò come gli istante che seguirono la visione del secondo racconto fossero stati per lui interminabili e devastanti e di come per lui fosse stato difficile tornare a guardare il fratello negli occhi.

Poco a poco si fece forza e alzò lo sguardo sorprendendosi nel trovare il fratello a massaggiarsi il pacco gonfio e a fissarlo con uno sguardo beffardo.

Luca aveva velocemente colto che la situazione stava per divenire ancora più ingarbugliata e pericolosa tanto che non tardò ad arrivare la prova che confermava i suoi sospetti.

Andrea, continuando a fissarlo con uno sguardo di sfida, gli disse che essendo ormai al corrente del segreto doveva dimostrare di essere in grado di mantenerlo e che era ora di provare le sue capacità e le sue possibilità per entrare a far parte di quel gruppo famigliare più ristretto.

Gli si avvicinò estraendo dai pantaloni un pisello ormai duro che non era minimamente paragonabile per dimensioni a quello che aveva visto nel filmato e che apparteneva allo Zio Marco.

Nonostante questo era teso e dritto e sulla cappella lucida faceva capolino qualche goccia di liquido pre spermatico che, qualora fosse stato necessario, attestava ancor più l’eccitazione del fratello.

Gli forzò la bocca e cominciò a scoparlo con irruenza senza dare tempo al povero Luca di capire cosa stesse accadendo e di cercare di facilitare quella attività.

Non durò molto quella violenza nei suoi confronti in quanto il fratello riempì con pochi brevi colpi la sua bocca di sborra quasi soffocandolo.

Dei conati di vomito e colpi di tosse fortissimi squassarono il fisico di Luca che rimase sconvolto per la situazione che si era creata riempiendolo di vergogna e di uno strano senso di eccitazione inappagata.

I giorni seguenti furono per Luca particolarmente difficili. Evitava continuamente il fratello e soprattutto il padre, era taciturno e trascorreva le sue giornate chiuse in camera.

Continuando il racconto mi spiegò di come una sera uscito dalla doccia trovò il padre ad attenderlo seduto sulla cesta dei panni sporchi.

Era di fronte al padre completamente bagnato e con in vita un asciugamano e rimase pietrificato per la sorpresa che gli si era presentata davanti.

Il padre lo guardava con uno sguardo dolce e con un sorriso rassicurante come era solito fare quando qualcosa non andava.

Guardando il figlio negli occhi chiese quale fosse il motivo per cui negli ultimi giorni il suo umore ed il suo comportamento fossero cambiati così repentinamente e se fosse il caso che cominciasse a preoccuparsi seriamente.

Luca non potè resistere oltremodo allo stress ed alla tensione accumulati negli ultimi giorni e scoppiò in un pianto liberatorio e irrefrenabile.

Senza nemmeno accorgersene si trovò avvolto dall’abbraccio rassicurante del padre che lo cingeva con le sue braccia muscolose e, come quando era bambino, si sedette in grembo al padre.

A poco a poco riuscì a calmarsi e, seppur pieno di timore ed imbarazzo, cominciò a raccontare al padre quanto accaduto negli ultimi giorni.

Si aspettava una reazione furiosa del padre ma invece questi mantenne la calma e lo rassicurò ancor di più tranquillizzandolo su quanto accaduto e spiegando che quanto aveva visto era un modo che usavano per dimostrarsi affetto e per appagare certi desideri che altrimenti sarebbe stato difficile e pericoloso appagare.

Gli spiegò dei primi approcci col fratello che per lui era zio Marco e di come avessero poi coinvolto quel curiosone di Andrea e lo rassicurò dicendogli che con lui era al sicuro e gli spiaceva di come la sua prima esperienza fosse stata così poco appagante.

Accarezzava la testa del figlio e gli dava dei leggeri e dolci baci sulle guance bagnate dalle lacrime.

Luca neanche si era accorto del fatto che l’asciugamano era scivolato a terra e che si trovava col suo pisello in erezione al vento.

Questo non sfuggì però al padre che cominciò ad accarezzare il pene del figlio facendolo sussultare.

Una mano si dedicava al suo pisello mentre l’altra accarezzava il suo scroto ed il suo buchino suscitando in lui un piacere mai provato prima che lo portò in breve tempo ad esplodere in una sborrata intensa ed elettrizzante.

Rimase senza fiato appoggiato al petto del padre che ancora lo coccolava ma allo stesso tempo sentiva premere sotto di lui il pene del padre che era molto eccitato e che premeva per uscire dalla prigione dei suoi pantaloni.

Il padre fece alzare Luca e gli chiese se volesse provare a renderlo felice. Questi annuì e si trovò di fronte il cazzo venoso e duro del padre.

Era più grande di quello del fratello e spontaneamente lo avvicinò alle labbra baciandolo e cominciando a leccarlo.

Sotto i saggi consigli del padre scoprì una innata abilità nell’arte dei pompini, realizzando quanto gli piacesse succhiare un bel pisello e quanto adorasse spingerselo in gola leccando le palle e massaggiandole leccando anche il buco e di come ancora di più adorasse sentirsi riempire di calda crema.

Da quel giorno aveva imparato a soddisfare il padre ed anche il fratello desiderando anche ad imparare ad essere scopato come aveva visto fare nei filmati ad Andrea.

Purtroppo per lui sia il padre che zio Marco avevano più volte detto a Luca che avrebbe dovuto pazientare ed aspettare di essere pronto e che nel frattempo avrebbe potuto migliorarsi nell’arte del pompino.

Quel racconto mi sembrava davvero inverosimile ma la bravura del mio amico Luca nel succhiare il cazzo mi era stata dimostrata a più riprese.

Decisi di approfittare di questa piacevole scoperta: con il cazzo in tiro per l’eccitazione dei racconti, mi avvicinai a Luca e gli permisi di dimostrarmi ancora una volta quanto fosse bravo a farmi godere con la sua bocca.
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